Lombardia in testa
Il picco di diffusione è in Lombardia, dove si registrano 382 chioschi, cioè poco meno della metà del totale italiano. Poche installazioni funzionano però con scheda nominale, gli utenti non sono "misurabili" e non sono quindi disponibili dati sulle frequenze d'uso. Ma la Cap Holding, che in Lombardia controlla la quasi totalità dei chioschi, sostiene che l'erogazione media degli apparecchi sia di 2.500 litri al giorno, con una portata pari a 8 litri al minuto per l'acqua naturale e 6 litri al minuto per quella frizzante. Il successo del servizio viene confermato dal numero degli intervistati che usa o userebbe il servizio: il 63,5% dei lombardi.
Le altre regioni
Dietro la Lombardia, ma già staccate, tra le regioni in cui i chioschi sono più diffusi rientrano Emilia Romagna (134) e Piemonte (126). Mentre in tutto il Triveneto, dove secondo l'indagine commissionata da Aqua Italia all'istituto indipendente Customized Research & Analysis (CRA) Nielsen l'88% dei residenti dichiara di bere acqua del rubinetto trattata e no, i chioschi sono 58. Così distribuiti: 44 in Veneto, 6 in Trentino Alto Adige, 8 in Friuli Venezia Giulia.
Il numero più basso (appena un apparecchio) si registra invece in Umbria e Puglia, cui seguono Abruzzo e Valle d'Aosta (entrambi a quota 3). Nel mezzo si segnalano 60 chioschi in Toscana, 14 in Campania, 13 nel Lazio e nelle Marche.
Dietro la Lombardia, ma già staccate, tra le regioni in cui i chioschi sono più diffusi rientrano Emilia Romagna (134) e Piemonte (126). Mentre in tutto il Triveneto, dove secondo l'indagine commissionata da Aqua Italia all'istituto indipendente Customized Research & Analysis (CRA) Nielsen l'88% dei residenti dichiara di bere acqua del rubinetto trattata e no, i chioschi sono 58. Così distribuiti: 44 in Veneto, 6 in Trentino Alto Adige, 8 in Friuli Venezia Giulia.
Il numero più basso (appena un apparecchio) si registra invece in Umbria e Puglia, cui seguono Abruzzo e Valle d'Aosta (entrambi a quota 3). Nel mezzo si segnalano 60 chioschi in Toscana, 14 in Campania, 13 nel Lazio e nelle Marche.
Come funzionano
I chioschi sono alimentati da acqua (di acquedotto) con caratteristiche di qualità che già all'origine sono conformi ai requisiti di legge (Dlgs 31/01 e successivi aggiornamenti). Per migliorare alcune caratteristiche organolettiche e andare incontro ai gusti degli utenti, usano sistemi di gasatura e/0 refrigerazione, eventualmente accompagnati da processi di filtrazione e disinfezione con raggi ultravioletti.
La filiera tipo di un impianto include in tutto o in parte queste sezioni: filtrazione micrometrica, riduzione della pressione dell'acqua di alimentazione, misurazione della quantità di acqua prelevata dalla rete, filtri compositi per affinare ulteriormente l'acqua, disinfezione con lampade a raggi ultravioletti o con barriere fisiche, gasatura, refrigerazione, eventuale disinfezione finale con raggi UV.
L'erogazione dell'acqua può essere realizzata in diversi modi. In particolare, dai semplici sistemi di spillatura tradizionale si è passati a sistemi a incasso, dove non è fisicamente possibile per l'utente mettere in contatto la bocca o i contenitori direttamente con il punto di erogazione.
I chioschi sono alimentati da acqua (di acquedotto) con caratteristiche di qualità che già all'origine sono conformi ai requisiti di legge (Dlgs 31/01 e successivi aggiornamenti). Per migliorare alcune caratteristiche organolettiche e andare incontro ai gusti degli utenti, usano sistemi di gasatura e/0 refrigerazione, eventualmente accompagnati da processi di filtrazione e disinfezione con raggi ultravioletti.
La filiera tipo di un impianto include in tutto o in parte queste sezioni: filtrazione micrometrica, riduzione della pressione dell'acqua di alimentazione, misurazione della quantità di acqua prelevata dalla rete, filtri compositi per affinare ulteriormente l'acqua, disinfezione con lampade a raggi ultravioletti o con barriere fisiche, gasatura, refrigerazione, eventuale disinfezione finale con raggi UV.
L'erogazione dell'acqua può essere realizzata in diversi modi. In particolare, dai semplici sistemi di spillatura tradizionale si è passati a sistemi a incasso, dove non è fisicamente possibile per l'utente mettere in contatto la bocca o i contenitori direttamente con il punto di erogazione.
Fonte: casa24
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